DI WALTER GALASSO
Un caos finisce nello stesso modo in cui inizia una sfera: con una ‘s’. Ergo, in una pressante istanza di svelta sintesi, delle due (esse) (resta) l’una, e il nome d’una Casa Editrice, di Vicenza, diventa Caosfera. Il biglietto da visita si attaglia scrupolosamente al nome. La fucina di cultura si prefigge d’essere ‘fuori dagli schemi’. Preliminare alla Mission di ‘arrivare oltre’ è il matrimonio con una mentalità altamente sperimentale, alternativa, d’avanguardia. Del resto lo stesso programmatico focus, nella ricerca e selezione di opere da pubblicare, su ‘autori emergenti’ è un élan che profuma di originalità. A ben vedere questo dettame deve essere considerato una conditio sine qua non di serietà editoriale. Un’opera valida, se non proprio un capolavoro, può fiorire dove meno il conformismo se l’aspetti. La Storia Della Letteratura -abbondiamo con le maiuscole, tanto per rendere meglio il concetto- lo insegna. Anzi l’intero Progresso della Civiltà, in ogni campo, si è diacronicamente svolto anche, e spesso soprattutto, grazie a rivoluzionari cambi di paradigmi, ad opera di pionieri che peroravano la tesi di una netta inadeguatezza del presente essendo, rispetto a chi in esso era sulla cresta dell’onda, acerbi dissidenti alle prime armi, marginali come un outsider. E poi, crescendo viepiù, hanno cambiato in bene il corso della cultura. Caosfera non si dimentica di rispettare chi ancora non è un vip, e quando arriva un testo lo legge, anche se la penna che l’ha partorito non sia ancora famosa.
Linea editoriale? Qui c’è una variegata collezione di collane, ognuna contraddistinta da un colore, che ne costituisce una sorta di psicologica bandiera. L’irriducibile e peculiare individualità di ogni proposta è disciplinata a priori, in un’estrosa ‘tassonomia’, da questa griglia di categorie. In questa sede ci limitiamo alle tipologie marcatamente narrative, procurando contestualmente di sottolineare che la Casa, soprattutto con ‘Amaryllis’ (Libro d’artista), ‘Alabaster’ (Poesia d’autore) e ‘Riverberi’ (Poesia), presta la dovuta attenzione all’importante ‘pianeta Parnaso’ -un ruolo topico in questa squisita branca della creatività è affidato alla poetessa Adriana Gloria Marigo-.
Ammantata d’un colore rosa cannella è l’emozionale ‘Essenza’, imperniata sull’Eros, intensissimo protagonista, come l’ombelico di un territorio in senso lato, della libido che regna, dentro e fuori, nei rapporti umani. La presentazione è intessuta mediante l’efficacia tecnica d’una silloge by AA.VV., nota sigla, ormai non più in auge, con cui un tempo si etichettava un unitario prodotto di molti ingegni -generalmente più d’un trio-. In questo introduttivo pot-pourri, prolegomeni in cui vengono valorizzate, con ottima promiscuità, intelligenze appartenenti a campi diversi -da Giuseppe Ungaretti a Nicolò Fabi-, si mettono i puntini sulle i in molte direzioni della soggettività. Attesa la meravigliosa intensità dell’erotismo, per esempio, è d’uopo legargli il parolone ‘felicità’. Inutile che qualche soggetto retorico complichi a vanvera il discorso: all’apogeo del benessere v’è il piacere, e al diapason di tale godimento si trova, edonistico e apicale, l’Eros, e la Letteratura, profondamente vogliosa di capire ontologicamente l’universo mondo, deve, perché deve, tenerne conto. L’Amore, grande Essenza, fa miracoli, attraversa un oceanico pelago ed è così veloce che un aquila pare un bradipo. Esso è lungi da pregiudizi, ah!, e se qualcuno non sia d’accordo, beh, allora non ha mai provato un coup de foudre. Non ha mai provato, in quella dionisiaca eccitazione che non può essere domata nemmeno con bugie, quella meravigliosa voglia di sesso e baci à gogo -tourbillon estatico- che in un colpo di fulmine è torrido motore di res gesta. Questa categoria dà quindi il benvenuto, fra l’altro, anche a testi concretamente realistici. Un romanzo, qualora uno dei suoi personaggi sia ‘un bastardo impegnato’, non viene censurato né cestinato, perché nelle infinite situazioni della realtà trovi pure, in mezzo a rose e fiori, qualche canaglia spina.
Ovviamente è varia la gamma di sfumature nella carica hard-core d’una storia. Cinquanta? Macché! Molte di più. Se si oltrepassa una certa soglia, e un romanzo diventi particolarmente erotico, l’autrice o l’autore deve bussare, toc toc, alla porta rossa della sezione quasi gemella: sempre Essenza, ma seguita da un eloquente +. Una collana curata dal giornalista Carlo Lanna.
Voltiamo (relativamente) pagina, e troviamo l’azzurro oltremare di ‘Riflessioni’, vasto contenitore di ‘letteratura d’autore’. In questa ‘città’ s’intrecciano disparate eppur concentriche tipologie, dal Bildungsroman al romanzo storico. Tu, tu generico, puoi ammirare un classico viaggio che parte da un racconto e arriva alla destinazione d’un romanzo, facendo solo una fermata intermedia, nella stazione di Novella City. E poi saghe, e poi biografie. Fino a, last but not least, la ghiotta possibilità d’una ‘sperimentazione linguistica’. Una rivoluzionaria, palingenetica penna è avvertita: qui se la gioca, ha diritto d’asilo, non viene respinta a prescindere, anzi.
Aspiranti autrici e autori, fate attenzione -in qualità di mittenti intenti a lanciare un messaggio verso un destinatario- all’intensità del colore red. C’è nuance e nuance. No, la politica non c’entra. Nella collana di collane in oggetto, cioè la piattaforma strutturale di questa Casa, se il rosso è di fuoco introduce a un inequivocabile tris in parentesi: (thriller, giallo, noir). Mentre in certi competitor questo settore va forte tout court, come generale e generico trucco per calamitare audience, qui viene circoscritto, e i fan di questi generi sanno che nel perimetro di ‘Tensioni’ possono trovare stories inclusive di armi, avvocati, ‘Otelli’ patologicamente gelosi, lame, omicidi, spari, suspense, eccetera eccetera.
Nel passaggio da questa violenza al colore cumino di ‘Visioni’ si compie, in certo senso, un salto d’Arno in Bacchiglione. Questa collana è la galassia della letteratura fantastica. ‘La più antica forma narrativa’, recita un highlight della presentazione. Dagli Argonauti a Star Trek, la tradizione afferente questo genere è oceanica, tanto radicata nella notte dei tempi quanto votata -nella sua fantasiosa navigazione con l’Immaginazione al timone- al futuro del futuro. Anche qui, ovviamente, ci può essere violenza, ma narrativamente è ben diversa da quella inerente a ‘Tensioni’. Denominatore comune fra tutte le sue forme: la Libertà.
‘Chromo’, color nero, nasce invece da una costola di quel ‘Rosso+’. Molto in comune, ma qui la Casa tiene a precisare canoni come ‘scrittura snella’, ‘parla come mangi’ nei dialoghi virgolettati, storia tosta, suspense by una penna che sappia dare piacere e trarne. Chi aspira è avvisato, e poi non si lamenti, qualora proponga l’esatto contrario, se si busca il due di picche di un No. Il curatore, Roberto Pegorini, esorta altresì all’ironia, all’originalità e all’intreccio dei generi -qualora, s’intende, tale ‘sincretismo’ sia appieno giustificato a livello narrativo-.
Quanto alla collana ‘Olympia’, color mattone, a cura di Jacopo Dalla Palma, pubblicista ed esperto, con eclettismo, di settori come psicologia, rugby, teatro e pallacanestro, essa s’incentra su un grande protagonista della società, lo Sport, inteso a trecentosessanta gradi. Non c’è bisogno di aggiungere altro. In questo argomento chi scrive, inseguendo l’interesse di un largo pubblico, già nell’incipit è a metà della missione.
A prescindere dal tipo di collana, è d’uopo comunque allinearsi con la dottoressa Maria Gabriella Anania, Autrice in Caosfera. La psicologa, nel video inerente a questa pubblicazione, sostiene, fra l’altro, che “Leggere aiuta a sviluppare un pensiero critico”, quale che sia il genere dell’opera studiata. Ogni ragazza o ragazzo che aneli a scrivere una storia potrà, con legittima soddisfazione, qualora il suo sogno letterario si avveri, essere fiera/o di questa importante valenza. Poi, certo, può succedere, come ricorda Maria Beatrice Anania, sorella di Gabriella e pure lei protagonista della Casa Editrice, che un giovane sia curioso di sapere quanto guadagni, ‘se’ guadagna, uno scrittore. Come si suol dire: ci sta. La chiusa del suddetto filmato è la simpatica, sincera, contagiosa risata in cui prorompe l’Autrice dopo aver citato questo ragazzo e la sua domanda, più prosaica che poetica.
Walter Galasso