DI WALTER GALASSO
Le labbra disegnano uno sbadiglio
e l’abbandono ammanta la coscienza,
passi fuori strada o sul ciglio,
si assenta brevemente la veemenza.
In quell’attimo fugge ogni tensione
-braccata dalla cupa sonnolenza-
come all’arrivo di un acquazzone
gente senza il tetto di un ombrello
si dilegua alla volta di un portone.
Poi tornano contegno e tempo bello:
più chiara è una scena amata dal Sole.
La cura apre le idee, alto carosello,
si distingue ogni fiore nelle aiuole.
Walter Galasso
I titoli delle terzine sono essi stessi dei piccoli componimenti