DI WALTER GALASSO
Amalgama leso da acidi nodi
l’intrico della selva ingarbugliata,
le fonti agli effetti sembrano chiodi
nella memoria che incolla falcata.
Le imperfezioni del fermo passato,
ganasce aspre che bloccano bravura,
di nascosto imprigionano il fiato
e rendono salita la pianura.
Ma l’orgoglio è sonno dell’affanno,
anche senza festa dona un bel guizzo,
deterge il sudore con rabbioso panno
e snobba lontananza di indirizzo.
Emana movimento dalla svolta
che virgole cancella nelle corse,
un segnale è nel dubbio una rivolta,
informa e accelera il passo in forse.
Fanno la pace frutti e illusioni
nella Libertà, coscienza giuliva,
che evita i mostri e placa anche i tuoni,
nei fiumi di astio si ritrae una riva.
Le incertezze perdono ogni reame
scivolando sulla liscia fortuna,
sparisce dall’attesa la sua fame,
basta al cammino il chiaro di luna.
Fluire senza spade di traverso
lungo i centimetri pieni di intenti,
cadono colori dentro un verso
e l’arcobaleno aliena gli stenti.
Faro di vero aggredito già in culla,
il buio sputa lava sulla scienza,
ma i pezzi d’inferno non valgono nulla,
la Luce annega il fuoco di violenza.
Walter Galasso