* * *
COVER
* * *
DI WALTER GALASSO
Brew, un cavallo australiano, residente a Sydney, ha un alias, che la dice lunga sul suo valore: Seventy. Il nickname allude all’apogeo della sua velocità, la bellezza di 70 km/h. Per l’esattezza questo splendido purosangue ha raggiunto, nel record d’ogni suo score, il picco di 72, in una corsa informale in un ippodromo, non in un match ufficiale: poco male, ha comunque lasciato di stucco i testimoni oculari della sua performance, mandandoli in visibilio e inducendoli a una standing ovation. Un vero asso del turf, un campione che tante volte ha sconfitto e umiliato i competitors in gare walk-over.
Seventy, vera e propria saetta, ha ricevuto in dono dalla Natura pure un’altra, doppia virtù: è un ironico furbacchione. Anzi, questo pregio è, in ultima analisi, triplo, perché l’affascinante quadrupede, anomalo animale, tende a usare a fin di bene la sua astuzia, restio a farne assegnamento per prevaricare sugli altri.
Un chiarissimo esempio di tale squisita bonomia appare nel suo rapporto con il padrone, Liam, un impiegato. Brew, che come tanti suoi simili è posseduto da un umano, fa finta di esserne sottomesso. Il colletto bianco, per carità, gli vuole bene, però lo ha pur sempre rinchiuso in una scuderia, depauperandolo della libertà. Nei rapporti reciproci, pur coccolandolo sovente e non facendogli mancare nulla, è comunque un uomo alfa, l’ultima la deve dire lui e, soprattutto, si ostina a tenerlo prigioniero in quella stalla a cinque stelle. Ebbene, Seventy, marpione matricolato, furbo di sette cotte, simula, per farlo contento, di essere in sua balia. Può evadere da quella dorata galera quando gli paia e piaccia, ma non lo fa, per farlo contento.
Ha capito che egli, oltreché mezzamanica, è pure una mezzasega. Il tapino poveruomo, che in società non conta nulla, è stato anche scaricato dalla moglie, che lo ha reputato un partner moscio ed è andata a convivere con il suo principale amante, Roger, più prestante come macho fra le lenzuola. Il giorno in cui l’adultera, dopo aver fatto i bagagli, se n’è andata, sorda a tutte le suppliche del marito -le ha ripetuto “Ti prego, non mi abbandonare” otto volte, non cavando un ragno dal buco-, Liam, dopo la sua impietosa partenza, s’è accovacciato, scoppiando in lacrime, e il cavallo, dispiaciuto, gli si è avvicinato e gli ha leccato la testa, per consolarlo. Un aneddoto che fotografa benissimo, in tutta la sua commovente estensione, il cuore d’oro di questo fuoriclasse a quattro zampe.
No, non se la sente di scappare, il suo Liam senza di lui è un mister Nessuno, e Seventy vuole supportarlo. Tutt’al più… Se proprio voglia concedersi una trasgressione… Da qualche giorno gli frulla in mente un’idea e oggi, dopo comprensibili tentennamenti, è forse arrivato il momento di passare all’azione. L’asso fa un pensierino a una vacanza lampo, ha l’uzzolo di una scappatella, una fuga ma che duri poco, giusto il tempo di fare un bel viaggetto, magari in un rapido treno. Un po’ di aulente libertà, e poi, dopo questo poetico profumo, ritorna da Liam, prima che l’essere umano cada in depressione per la sua evasione.
Seventy esce di straforo dalla sua maison e si reca nella stazione ferroviaria di Warwick Farm. Si vuole togliere lo sfizio di esplorare l’altrove in carrozza, nel senso letterale dell’espressione, cioè a bordo di un veicolo Ciuf Ciuf, anche per vedere che cosa si provi a viaggiare a una velocità superiore alla sua. Mentre passeggia su una banchina, in attesa del primo treno utile, gli astanti, va da sé, strabuzzano gli occhi, stupiti da questo eteroclito utente delle Ferrovie. Brew Seventy aspetta, con equina pazienza, e il suo atteggiamento è premiato, anche se solo in parte. Da un lato, infatti, questo horse hors ligne ha fortuna, perché il mezzo arriva dopo poco; dall’altro, invece… Brew lo squadra, dalla testa alla coda, dall’alfa all’omega, e si rende conto che non è un granché. Guardando con amarezza la sua normalità, vedendo che, lungi dall’essere un gioiello dell’Alta Velocità, è una schiappa nella sua categoria, pensa ‘Non mi piace ‘sto coso, sono più veloce io, non è il caso di usarlo, farei soffrire il mio Liam per una soddisfazione di serie C: la spesa non vale l’impresa’.
E così volutamente non soddisfa la sua voglia d’una inedita botta di vita. Resta nello scalo, in attesa che il padrone arrivi e lui, sempre generoso con quel signore, si lasci prendere, dando a Liam la pura illusione che sia un suo merito la cattura.
Walter Galasso