* * *
COVER
* * *
DI GABRIELE BOCCIA
ESTATI PIOVOSE
I – LAMENTI
INTRODUZIONE
Questa serie di poesie, nonostante le abbia scritte pochi mesi prima di questa introduzione, è quella da cui mi sento personalmente più distante, ma è proprio questa la loro importanza. È una fortuna essersi distaccato dai sentimenti che hanno originato queste liriche (odio, paura, rabbia, angoscia) ed aver appreso come affrontarli in modo nuovo. Ciascuno di noi dentro nasconde quella voce che vorrebbe solo urlare, fuggire, essere completamente altro da sé; è come sdoppiarsi tra Jekyll e Hyde, vedere se stessi allo specchio e non riconoscersi, nonostante la consapevolezza che quella voce straziata sia dentro di noi.
Potrei dire che i lamenti hanno avuto un ruolo terapeutico sì, ma aggiungo il fatto che non mi piace ad oggi la maniera in cui sono scritte: troppo enfatiche, troppo cariche di emozione che non ha avuto modo di smussarsi, risultano pompose nella loro mancanza di stile. Perciò non voglio usare troppo tempo nell’illustrarle o nel rivederle, poiché il rileggerle mi è solo causa di altro dolore, e onestamente di imbarazzo.
Ma, come il componimento finale di questo libro racconta, ho deciso di vergognarmi per ciò che è stato: siamo in continuo divenire ed è più che normale provare disprezzo per alcune “fasi” del nostro cambiamento, ma dobbiamo ricordare che senza di esse, senza anche il più piccolo dei pezzettini della nostra vita, può darsi non avremmo la felicità di cui godiamo nel presente.
Gabriele Boccia