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DI WALTER GALASSO
Struscio, un po’ frizzantee un po’ burino, nella più importante arteria urbanistica d’una città non all’avanguardia. Una street che dalla più parte della cittadinanza indigena è interpretata, in un’overdose di pacchiano campanilismo, come una meraviglia stracult, laddove è solo una strada come tante.
Sulle avane mattonelle di uno dei due marciapiedi, vicino a una geometrica sfilza di arlecchine aiuole, passeggia Agata Loriero, sculettando con erotica civetteria. ‘Sta mandrake in gonnella, fresca di laurea, è stata da poco assunta da una pessima casetta editrice -scriviamo pure ‘stamberga editrice’-, come Ninfa Egeria che suggerisce al boss gli autori da stimare e quelli a cui mancare di rispetto.
La professionista ha un’autostima florida. Crede d’essere un’arca di scienza, e si bea pure della sua parlantina, è certa di possedere in sommo grado i tipici requisiti della primadonna sul proscenio. In effetti, nessuno lo può negare, è in gamba davanti a un microfono, il parlare e concionare davanti a una moltitudine di soggetti non la spaventa e inibisce, anzi funge da sprone a dare il meglio di sé. Ogni pubblico la galvanizza, anche se nel suo animo alberga una buona dose di elettrica adrenalina ogniqualvolta lei si trova sotto la luce dei riflettori. Ogni sfida la esalta, la spinge a erogare tutta l’energia, sia fisica che psicologica, di cui ella dispone per essere all’altezza della situazione, senza mai commettere papere, senza mai proferire fregnacce nell’esercizio delle sue funzioni. L’ambiziosa Agata non è proprio l’ultima ruota del carro, una dilettantistica schiappa. Però non è neppure, come il suo smisurato Ego crede con insipienza deplorevole, il non plus ultra della sua categoria professionale. La demoiselle è solo un’ordinaria professionista immersa in una diffusissima aurea mediocritas.
Dal punto di vista sentimentale ella si sente in brodo di giuggiole, perché qualche mese fa si è messa con il dottor Pantaleo Scaloprato, un enfant prodige del milieu politico del Comune dove ella risiede ufficialmente, Battifieno.
Il giovanotto, dottore in Giurisprudenza e avvocato professionista da un anno, leccando il culo a un mandarino di quel paese, il potente Giulio Reto -un alto papavero che a quelle latitudine e longitudine fa il bello e il cattivo tempo-, è riuscito, in un arco cronologico relativamente breve, a entrare nel gotha di quel luogo. Il partito del suo pigmalione, ‘Unione per i Sogni’, lo ha incluso fra i propri candidati nelle ultime elezioni amministrative. Lui, sotto l’ala protettiva del suo mentore, che lo ha appoggiato in tutti i modi possibili e immaginabili, non solo è stato eletto, ma ha stravinto la tenzone, facendo il pieno di preferenze, sconfiggendo ogni tapino competitor, attingendo un vero plebiscito in suo favore. Molti mass media, descrivendo in modo apologetico la sua performance e i voti di cui egli ha fatto abilmente incetta, hanno utilizzato l’espressione ‘percentuale bulgara’. Sull’onda di questo boom, e mediante il sempre aperto ombrello protettivo garantito dal suo protettore, ‘sto fenomeno è diventato nientepopodimeno che il signor sindaco di Battifieno. Non solo: a distanza di qualche settimana ha bissato l’exploit, riuscendo a ottenere un’altra poltrona importante, Presidente di un Ente eminente, ente ente ente, Enterogermina [il termine m’è scappato: è un farmaco che cura la diarrea…]. Gli scafati analisti di quel provinciale microcosmo non si sono affatto meravigliati: lì, in quel regredito e feudale spicchio del Bel Paese, non si muove foglia che Giulio Reto non voglia. Costui voleva, fortissimamente, di riffa o di raffa, che il suo pupillo diventasse Pres. e così è stato.
I detrattori di queste manfrine e porcherie? Pantaleo e Giulio non se ne possono fregare di meno. Il secondo, ridendo in modo arrogante e rozzo quando, in una conferenza stampa, un giornalista gli ha chiesto che cosa ne pensasse, li ha presentati come falliti e rosiconi. Marmaglia che, affetta dalla brutta bestia chiamata ‘Invidia’, non si perita di calunniare il suo pur strepitoso allievo, il quale, invece, rappresenta, per i tanti punti di forza insiti nella sua eroica militanza, un dono fatto alla loro cittadina dal Fato. Perdindirindina, che sviolinata! È superfluo precisare che quel cronista, dopo questa risposta cariata dall’alfa all’omega, non ha replicato alcunché. Si è guardato bene dall’insistere con la sua larvata catilinaria. Evidentemente, forse anche leggermente pentito dell’audacia in cui s’era poco prima permesso di infastidire quel padrone del vapore, ha paventato che arrivando a pestargli i piedi avrebbe potuto cacciarsi in seri e irreversibili guai. E s’è pavidamente arreso, ha alzato, con ignominia, una bandiera bianca antitetica alle istanze d’un gagliardo impegno democratico pro giustizia.
Anche per questo tipo di fifa blu personaggi come il dottor Scaloprato fanno carriera pur essendo mosci pezzi di ‘nulla’ o persone sì brave ma non troppo. Lui, che figura tra queste ultime, pur non essendo un fesso attualmente ricopre due prestigiose cariche, una migliore dell’altra, e, qual Sindaco-Presidente senza eguali, si sente Superman.
E così viene percepito dalla sua compagna. Una donna tanto altezzosa con un sacco di persone quanto acquiescente e mogia mogia con lui, un fidanzato di cui va fiera. La dottoressa Loriero ne è pazza, crede ch’egli, come suo ufficiale partner, costituisca la punta di diamante nel vasto novero dei suoi meriti. Reputandolo un Imperatore del protagonismo, un campione sulla dorata cresta dell’onda, si sente, beneficiando d’una sfavillante luce riflessa, una specie di first lady. Per lui, il suo bwana, signore e padrone della propria esistenza, farebbe di tutto. Basti considerare che, nella loro sfera privatissima, quando fanno l’amore mettendo talvolta, come sottofondo, qualche opera di musica classica, gli permette di godere sessualmente anche in giochi che in passato sono stati un tabù nella sua mentalità, e che attualmente lei non è disposta a fare nemmeno con il suo datore di lavoro, l’editore da operetta.
Ella, infatti, è una segreta amante del suo boss. Gli si concede senza scrupoli, al netto del suo ‘ammore’ per Pantaleo. Costui è una punta di diamante? Allora il Presidente ‘Enteroger…’ è becco, ma le durissime corna sono tempestate di pietre preziose.
Walter Galasso