QUANDO UN PARAVENTO REGALA UN ALTRO PIANETA VICINO ALL’ ANGOLO COTTURA   [Comune:  BERGAMO;  1 giornale  (BergamoNews);  MOSTRA  “SCHERMI D’ARTE – IL PARAVENTO DA OGGETTO A FAVOLA”]

QUANDO UN PARAVENTO REGALA UN ALTRO PIANETA VICINO ALL’ ANGOLO COTTURA   [Comune:  BERGAMO;  1 giornale  (BergamoNews);  MOSTRA  “SCHERMI D’ARTE – IL PARAVENTO DA OGGETTO A FAVOLA”]

QUANDO UN PARAVENTO REGALA UN ALTRO PIANETA VICINO ALL’ ANGOLO COTTURA   [Comune:  BERGAMO;  1 giornale  (BergamoNews);  MOSTRA  “SCHERMI D’ARTE – IL PARAVENTO DA OGGETTO A FAVOLA”]

*

*

*

DI WALTER GALASSO

Avatar wp_16251317


   A Bergamo, in Colleoni Proposte d’Arte, lo Spazio Arte Scoglio di Quarto realizza la mostra collettiva “Schermi d’Arte – Il paravento da oggetto a favola”, dal 18 gennaio al 12 febbraio. Una pleiade di scultori, pittori, poeti e designer, 23 artisti eterogenei -anche a livello anagrafico e per scuola di pensiero-, si cimentano nella Mission di nobilitare filosoficamente un mero oggetto di arredamento, trasformandolo e promuovendolo in potenziale scena di pensiero.
   Temerari, pacificamente pugnaci, creativi che non si rassegnano e vogliono bene al basso, si adoperano per farne lievitare la statura, oh, issa!, oh, issa!, e il compito è così gagliardo che pure un marcantonio con bicipiti extra large, un camallo che da solo sappia spingere una nave nel Porto di Genova, dandole l’abbrivo prima che i suoi motori si accendano, guarda con ammirazione uno di questi eroi, chiedendosi come faccia a essere così forte.
   Il mobile in oggetto merita questo rispetto, il Tremila chiede al nostro Progresso di fare gli straordinari e accarezzare culturalmente anche una cosa, premettendole, come chiosa propedeutica a ogni salto in avanti, una sottolineatura che fa venire i brividi: l’Essere è ovunque, e chiunque può pensare ‘l’ontologia abita pure a casa mia’.
   Il para… nasce funzione, un termine che fu parolaccia nella puzza sotto il naso del medievale che, ingrato verso tutto ciò che gli permetteva la pacchia della comodità indoor, non voleva spremersi le meningi, fra lezioni altisonanti e intuizioni metafisiche, per i volgari oggetti che caratterizzano la quotidianità. Tabù l’attenzione verso masserizie prosaiche nella mentalità chic dell’intellettuale che vuole volare alto, ma come un falchetto che, prima che arrivi il momento dell’agognato debutto delle sue ali, è alquanto imbranato e rischia, nell’aborto del primo decollo, di cadere dal nido e finir preda di qualche micione affamato e birichino.
   Il paravento esordisce, nei microcosmi rappresentati dalle nostre case, tradendo lo scopo che pare insito nel termine, altro che nomen omen! Vento? Ma quando mai! Una maison non è certo il Grand Canyon nell’Arizona, nessuno corre il pericolo di aprire la porta del salotto ed essere aggredito da un tornado che sia entrato di straforo, forzando la serratura della porta blindata. Il nostro protagonista protegge sì, ma da nemici meno micidiali, per esempio l’impossibilità di avere una residenza lussuosamente suddivisa -sin dalla sua partenza nella fatica di un’équipe di edilizia- in una guisa tale e quale a quella vagheggiata dai e nei propri desiderata. I castelli con un milione di vani sono appannaggio solo di qualche paperone che, per gettare uno sputo, equivalente a un litro di oscena saliva, sulla miseria dei poveri diavoli, vuole che nella propria abitazione ci sia tutto un vano solo per la propria penna più importante. Fra persone normali, invece, l’ISTAT non registra nessun uso e costume che implichi un tale superpotere. Spesso, su una superficie di ordinari metri quadrati, la suddivisione degli spazi può essere realizzata con diaframmi terra terra, come una parete in cartongesso, il parente gracile del bullo cemento armato, o, appunto, con un bel séparé, che aumenta i sottoinsiemi dello spazio, tanto umile quanto utile. Frontiera spartana, dinamica nell’atletico gioco delle sue cerniere.
   È chiaro che il suo distinguo aliena tra loro una parte ulteriore e una citeriore con un ermetismo solo imperfetto, ma l’agilità della sapienza pragmatica implica pure la quasi santa virtù di accontentarsi. In pagella esso merita poco più della sufficienza, scarse lodi e zero odi di qualche vate viziato ed esigente, ma possiamo citare il diffuso meme ‘Va bene lo stesso’.
   Di rango potenzialmente superiore un’altra sua classica funzione, legata materialmente alla precedente ma con una diversa nuance a livello psicologico: ergersi a protezione di privacy. Il paravento intima l’altolà alla curiosità, blocca il fulmineo balzo di pupille che vogliono percepire chi sta dietro, quello che fa, come è. L’ingerenza scatta anche senza che la sua fonte sia una precisa intenzione dello ‘zero zero sette’ in nuce, è una categoria dello spirito, rappresenta -nella Foresta della Gnoseologia- lo slancio involontario verso il primo, quasi vergine grado dell’altrove. Il paravento che occulta dà fastidio alla suddetta, pruriginosa pulsione come una multa di un inflessibile pizzardone a un tamarro che abbia parcheggiato l’auto in tripla fila e pretenda di sfangarla perché in fondo non ha causato la fine del mondo.
   Questa valenza è più pregnante di quanto possa ipotizzare di primo abbordo un tipo che nella sua comitiva passi per un ‘tordo’. E infatti i protagonisti della mostra “Schermi d’Arte”, scafati conquistadores sempre pronti a colonizzare la penombra del dubbio e i suoi dintorni, hanno subito sentito in essa l’inconfondibile profumo della risorsa.
   Prima del loro intervento -esempio della virtù di chi una ne pensa e centouno ne fa- il paravento, rispetto alle suindicate funzioni di separatore di ambienti spaziali e protettore, pieghevole e autoportante, di riservatezza, ha avuto una prima rivalutazione, e un’incipiente promozione a indiretto ambito di arte, come sede di estetica bellezza e, nei casi migliori, come teatro verticale di immagini pittoriche. È ovvio che la giustapposizione, sulla sua spoglia superficie, della “Driade” di Pablo Picasso ne moltiplica per mille l’appeal fenomenologico, rendendolo una piccola succursale del Museo dell’Ermitage, a San Pietroburgo. Anche a più bassi livelli di ‘maquillage’ l’etto di sciccheria, contenuto in questo oggetto allo stato puro, diventa un chilo, e anche più, sulla bilancia del design se, invece che banalmente caratterizzato da forma elementare e colore monotono, sia più curato, accattivante, magari con una vivacità arlecchina del suo manto cromatico, o con una forma peregrina.
   Tutto bello, tutto buono, o.k., e okkupazione -con l’estro del buon gusto che osi- della banalità reazionaria e tonta. Però, come recitano il didattico titolo e l’incipit del ritornello d’un noto brano della musica leggera, cantato da una triade di usignoli maschi, “Si può dare di più”, e gli artisti in quel di Bergamo sono pronti a farlo, partendo proprio dalle suggestive implicazioni contenute nell’equivalenza fra un séparé e una barriera. Quest’ultima, in un’amplificazione culturale del senso dell’oggetto, fa carriera, man mano che si comprenda che un paravento, non solo utile e non solo eventuale supporto per l’arte, spicca il volo come “uno “schermo”, che attraverso l’interazione con il pensare artistico si trasforma, diventando uno stimolo per riflessioni e percezioni poetiche”.
   L’articolo di “BergamoNews” è molto ricco e circostanziato, merita di essere letto e non voglio farne un eccessivo spoiler. Ogni lettore può, prima di conoscere meglio il giornale della bella Città dei Mille, e l’imperdibile Mostra, fare un personalissimo esperimento con un paravento a portata di mano. Lo osservi, guardi e riguardi, e giochi a interpretare con fantasia il diaframma ch’esso contiene, rappresenta ed è. Si scateni l’estro dell’osservatore, voglia sfruculiare con briosa genialità il suo misero mistero: forse questo da povero diventerà ricco. Forse l’élan poetico si divertirà a immaginare, dall’altra parte, addirittura un altro pianeta vicino all’angolo cottura.
   Il cielo in una stanza, rispetto a questo prodigio, è ormai un miracolo di serie B.

Walter Galasso

LINK  DEL  CANALE PUBBLICO  WHATSAPP    ROMACAMPODEIFIORI.ACADEMY,  PER LA POSSIBILITÀ DI ISCRIVERSI E RICEVERE AGGIORNAMENTI  DI PUBBLICAZIONI SU QUESTO SITO.

https://whatsapp.com/channel/0029Varhe3RLNSZwynkvOl38