OCCHI DI TIGRE IN UN GRANDE SCRITTORE   [TERZINE DANTESCHE / 23]

OCCHI DI TIGRE IN UN GRANDE SCRITTORE   [TERZINE DANTESCHE / 23]

OCCHI DI TIGRE IN UN GRANDE SCRITTORE   [TERZINE DANTESCHE / 23]

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DI WALTER GALASSO

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Il buio di offese, giù come radici,
   scema in voglia di ribelle scherzo,
   un Filosofo non teme nemici:
fra vincitore e vinto arriva un terzo,
   l’uomo che sa gioire senza il trofeo
   e nel veicolo è sire dello sterzo,
o chi biasima il primo se è un reo.
   Un forte scrittore, re di sé, Grande,
   sposa Libertà, di gagliardia ‘Ceo’.
Dallo scriba che ha bisogno di dande
   diverge, signore delle sue ore.
   Emigra dagli Appennini alle Ande
più di Marco in deamicisiano “Cuore”,
   con occhi di tigre, e mai tentenna
   se il viaggio, traiettoria di onore,
sia utile a iniettare in sua penna
   soltanto una goccia in più d’inchiostro.
   Mente invece e striscia, servo in geenna,
chi, in balia di padroni, è imo mostro.

Walter Galasso