A UNA CAMPIONESSA SHAMPOO E BRUSCOLINI,  A UN CAMPIONE MOLTI QUATTRINI   [SU UN ARTICOLO DELLA  CNN]

A UNA CAMPIONESSA SHAMPOO E BRUSCOLINI,  A UN CAMPIONE MOLTI QUATTRINI   [SU UN ARTICOLO DELLA  CNN]

A UNA CAMPIONESSA SHAMPOO E BRUSCOLINI,  A UN CAMPIONE MOLTI QUATTRINI   [SU UN ARTICOLO DELLA  CNN]

*

*

LINK  DEL CANALE PUBBLICO WHATSAPP  ROMACAMPODEIFIORI.ACADEMY

https://whatsapp.com/channel/0029Varhe3RLNSZwynkvOl38

*

*

*

DI WALTER GALASSO

Avatar wp_16251317


   Sport, orticello privato alle spalle, ché qui va in onda una tenzone a livello planetario, nella suggestiva dimensione della dama bianca. Sci, sss!, tacciano coloro che vogliano vedere gare di altre discipline, anche questa merita, come tutte, protagonismo e luci di riflettori, e se qualcuno sia nostalgico di palloni o palline, può sempre, ai margini delle performances, giocare con palle di neve. Per la precisione lo sport in oggetto è il salto con gli sci.
   Gli atleti di sesso M sono impegnati in un torneo stracult, la Tournée dei Quattro Trampolini. Le donne, invece, gareggiano, un po’ prima dei colleghi -a cavaliere tra i due anni- nel Two Nights Tour. Questa dicotomia in sé non ha nulla di strano, è normale l’assenza di promiscuità in competizioni agonistiche. Lo iato è però solo formale, perché le e gli atleti, al netto della regola per cui non possono militare in uno stesso torneo, sono assolutamente sullo stesso piano quanto a bravura, passione, grinta, abnegazione, aspirazioni, voglia di eccellere: identità a tutto tondo, assoluta, e non c’è neppure bisogno di sottolinearlo.
   Selina Freitag è una campionessa innamorata di questo impegno, lavoro e divertimento al tempo stesso. Ragazza tosta e poetica, in osmosi con i sublimi scenari in cui eroga le sue prestazioni con una congenita voglia di lasciare il segno. Conta fra i soggetti Millennials, quand’è nata il fatidico Capodanno del Duemila era trascorso da un pezzo. Eppure questa ventitreenne ha un senno possente, come un saggio di cinquecento anni, dimostra di possedere una serietà granitica, esemplare, non seconda a quella di qualsivoglia sciatore maschio.
   Sembra una signorina acqua e sapone, nel make-up opta tendenzialmente per un trucco poco vistoso, forse nella misura in cui nemmeno nel suo comportamento di tutti i giorni si può registrare qualche trucco psicologico che veli, più o meno parzialmente, la verità del suo Io. È una tipa sincera, schietta, e anche questo alto indice di trasparenza fenomenologica concorre a regalarle, in mezzo agli altri, un’esuberante simpatia.
   Un gustoso aneddoto fotografa in modo icastico l’amenità del suo carattere. In un gala sportivo nel Vogtland, imperniato sullo scopo di onorare e valorizzare i giovani sportivi, ella, ammantata di una signorile eleganza, all’insegna di un minimalismo ricco di glamour, non si è peritata di coadiuvare Jens Ohle, un artistico comico. Aliena da tabù, senza puzze sotto il naso, tutt’altro che negativamente inficiata da eccessivi condizionamenti nel e del suo Super-Io, l’eroina Freitag è stata al gioco del protagonista, con souplesse, attirando molte lodi per questo soave eclettismo della sua muliebre psiche. Sponsor del premio, ospite di riguardo dall’alto dei suoi successi, è stata al centro della scena anche per questa disponibilità a scherzare, nei panni di collaboratrice di un istrione nel bel mezzo di una gag esilarante.
   In lei la carica di contagiosa affabilità si abbina con un animo sensibile, amante della Natura. In un video YouTube, protagonista di una bella intervista, dà il meglio di sé anche quando, in un momento topico dei suoi highlights, si abbandona a una parentesi di rispettosa estasi, davanti a un sublime paesaggio montano. Primadonna ma alla mano, si appropinqua -adagio ma non troppo, come un capolavoro nella Sonata numero 31 di Beethoven- a una specie di lignea chaise-longue, si distende sulla sua arcuata superficie, con vista mozzafiato su un monte che per sineddoche può simboleggiare l’Infinito, e sprofonda in un brevissimo ed eterno momento di lirica meditazione. In un atteggiamento che può sembrare vagamente simile a chi voglia prendere il Sole e abbellirsi con un’agostana tintarella, l’atleta in realtà vuole omaggiare il prospiciente e meraviglioso Landscape, portandogli rispetto con l’estrinseca sottolineatura del pathos che la permea innanzi a lei, la Montagna grandiosa, zitta e fitta di mistero, accarezzata dagli eolici soffi nella trasparente grazia dell’aria, che parla dei metafisici segreti degli elementi. La mente di Selina, protetta dalla garbata e provvisoria chiusura dei suoi occhi, assimila il fascino della Natura, interagisce con il suo profumo green, lo assorbe come una spugna che pugna contro l’indifferenza e i suoi derivati. La stessa persona, all’inizio del video, combatte, in un braccio di ferro indoor, contro i suoi limiti fisici sotto il tetto di una palestra. La leonessa getta sudore, chiede a se stessa di più, non paga di ciò che già ha e già è a livello muscolare. Mentre si allena il suo sguardo fissa un obiettivo che noi non vediamo, probabilmente simile, nel suo soggettivistico punto di vista, a una specie di specchio. In questa ipnotica contemplazione la saltatrice guarda una parte di sé, quella in cui la propria valentia possa migliorare a oltranza, e ne appetisce il successo, brama di giungere dove nessuna, e pure nessuno, è mai arrivata/o.
   Questo superamento di genere nei suoi aneliti di sportiva è d’obbligo, perché l’epica gagliardia di chi pratichi uno sport è, come gli angeli e forse più, senza sesso, assoluta. Se proviamo a chiederci come un o un’atleta possa sognare a occhi aperti il non plus ultra dell’apoteosi, l’exploit che faccia entrare, e su un tappeto rosso, in un prestigioso Guinnes dei Primati, forse istintivamente ognuno di noi escluderà che in questo daydream il suo o la sua protagonista immagini di battere solo maschi o solo donne, dando per scontato che egli o ella simuli di giganteggiare su TUTTI. In una persona come Selina, così grintosa dietro il suo solare sorriso, questa istanza di ‘universalità’ è dolce, ma comunque intensissima, alimentata anche dalla sua sensibilità interiore. È bene ricordare che il salto con gli sci viene definito pure ‘volo’ se il trampolino sia particolarmente lungo. Questa eroina tedesca merita al cento per cento di essere associata a un nome così bello. Lei ce la mette tutta sempre, e ‘sempre’ include ovviamente pure il “Two Nights Tour”, il cimento suindicato.
   Partecipa a una gara inerente alla fase delle qualificazioni: possiamo immaginare con quale stato d’animo la protagonista di questo scritto, un personaggio forte e sensibile, disinvolto e con smalto da vendere, possa gettarsi a capofitto in questa sfida. Preciso teatro: Two Nights Tournament a Garmisch-Partenkirchen, nella sua Germania. Selina va forte, si supera, si produce in numeri plateali, e attinge la palma. Fin qui tutto bene, la sua Stimmung ha l’oro in bocca più del mattino, ma questo oro si deteriora leggermente al momento della premiazione. La vincitrice, infatti, al corrente del guiderdone che spetta al virile e omologo collega nell’equivalente gara maschile, la bellezza di 3.290 dollari, cioè tremila franchi svizzeri, ha in dono solo una borsa con gel doccia e shampoo e un poker di asciugamani. Domanda retorica: una tipa come lei come può prendere questa ingiustizia? Risposta: molto male. Non si sciroppa l’affronto senza colpo ferire. Protesta, pur essendo il bersaglio della sua accusa il vertice apicale, a livello politico, dello sci, la FIS.
   I mandarini di questo organismo, siccome il caso finisce nel mirino della prestigiosa CNN, non possono non rispondere, cercando di spiegare il perché e il percome della ‘sperequazione’. Prima precisano, sigh, che alla vincitrice hanno dato pure un buono per trattamenti benessere. Poi, senza pudore, aggiungono che la specialità del salto con gli sci attira ancora una scarsa attenzione nella sua versione al femminile, ci sono minori entrate, e quindi… Della serie: La pezza è peggio del buco.
   Quando, io aggiungo nella penultima parte di questo articolo, i diritti delle donne saranno finalmente rispettati al mille per cento?!
   Nell’ultima, invece, faccio i complimenti a Selina, che ha ufficialmente protestato, con affascinante coraggio, e metto un accento su un suo grande onore: è stata bellamente celebrata dalla CNN, mentre Jan Haerl, il collega beneficiario dell’ingiustizia, ha avuto solo quei conquibus. Il grande giornalismo può spostare le montagne.

Walter Galasso