ROMA, ALBA E FILOSOFIA DEL TEMPO   [VIA DEI CAPPELLARI, VIA DELLA POESIA / 2]

DI WALTER GALASSO

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Il Sole dell’alba, dolce e assoluto,
tenue, ché l’Inizio non abbaglia.
Lumi infiniti si accendono lenti
sul pianeta che gira in segreto.
Non repentina la fine alternanza
fra il pasticcio di pece del buio
e i raffinati aiuti della luce,
che lo muta in chiarezza gradualmente:
come un camaleonte il loro confine.
Nell’armonia d’una sobria eleganza
nessun rumore di rivoluzione
che in sua eco disturbi umanità.
Il timido rosa ancora prevale
sul giallo che trionfa alle dodici,
limpida fonte di ornate immagini,
che donano vergine gioia ai sensi,
puro teatro di fresche aspirazioni:
si ammanta di neonato colore
la ricerca di vispa intelligenza.
L’orologio ancora non suda;
gioca, in bilico, la temperatura,
si stiracchia energia, da stasi a sprint,
mentre il sonno di tanti tramonta.
Silenzio ancora in cattedra,
appena interrotto dal cinguettio
con cui gli uccelli, svelti e graziosi,
salutano gai l’arrivo del giorno.
Con agile rispetto uno si posa
sul Monumento a Giordano Bruno,
poi decolla, Libertà il suo motore.
Io, alle falde del Maestro e amico,
con gli occhi all’insù spettatore,
ipnotizzato dal loro contatto,
permeato di Amore per Roma,
sento l’Universale emozione
di un’alta Filosofia del Tempo.

Walter Galasso