DA NAUFRAGIO A MENTE ALTA COME MONTE   [TERZINE DANTESCHE / 15]

DI WALTER GALASSO

Avatar wp_16251317


Un naufrago, il panico come un ladro,
   che ruba pace nel cruccio randagio.
   Un tempo in ogni sogno creava un quadro
con nuovi colori e cuspidi di agio;
   vagheggia oggi la sabbia di una costa.
   Sente in vaga rabbia il mare malvagio,
benché l’acqua non l’abbia fatto apposta
   e rea non sia, mentre eroina è la terra.
   Rebus la sfortuna, anonima sosta,
nemica, di là, ma non come in guerra,
   dove l’avversario ha un volto chiaro.
   È una coppia, viaggia dentro e fuori erra,
va in ricordi. Fatterelli?: ora un faro.
   Zitto su zattera, senza un compagno,
   pensa in riso amaro a euforia del varo
e oceano vede più brutto di stagno.
   Noia acre, vige il silenzio, boia dei suoni,
   nel rischio sommo si ignora il guadagno,
tortura di cappa, i re giù dai troni.
   Cerca invano la forza oltre orizzonte,
   poi fra pensieri più forti di leoni
la trova in sé, Mente alta come monte.

Walter Galasso